La triste affermazione del Covid-19 ha scompaginato dinamiche relazionali ed economiche in ogni angolo del globo. I problemi causati dalla sua incidenza epidemiologica hanno costretto istituzioni pubbliche e private a prendere dei provvedimenti traducibili in restrizioni momentanee e campagne vaccinali ad ampio spettro. Sebbene i riscontri in tal senso siano stati positivi, la percentuale dei contagi continua a danzare lungo una soglia che lascia un elevato grado di incertezza. A fine di pregiudicare nuove psicosi di massa – e di fornire un’indicazione utile a chi, il vaccino, non lo ha ancora fatto – verranno forniti alcuni spunti legati all’efficacia degli integratori contro l’influenza.
Integratori contro l’influenza: vitamina C e D
La vitamina C esercita un’azione fondamentale per scongiurare l’influenza e irrobustire il proprio sistema immunitario. Agrumi, kiwi ed integratori specifici sono l’ideale per contrastare una stagione invernale caratterizzata da intemperie e colpi di freddo capaci di scaturire determinate alterazioni del proprio stato di salute. Tuttavia, la proprietà antiossidante della vitamina C può scatenare un pericoloso effetto boomerang nel momento in cui si manifestano i sintomi tipici del coronavirus, migliorando così il suo danno ossidativo. Nello specifico, non c’è una compatibilità operativa positiva tra le peculiarità del virus e la vitamina in questione, quindi non va presa in considerazione per curare o prevenire il Covid-19.
La vitamina D, elemento cardine di cicoria, bietole, cavoli e broccoli, è un nutriente in grado di garantire l’integrità ossea e la maturazione di innumerevoli cellule immunitarie. I relativi integratori sono una panacea per rafforzare il proprio organismo e prevenire, entro certi limiti, il contagio e la comparsa dei sintomi riguardanti il coronavirus. Difatti, studi e ricerche autorevoli hanno dimostrato che le prime vittime di questo virus sono state quelle persone che avevano carenza di vitamina D – anziani ed individui di mezza età. Quindi, la sua utilità oggettiva non va affatto sottovalutata, d’inverno come d’estate.
Opinioni e consigli sugli integratori contro l’influenza a base di zinco ed omega 3
Esistono anche altri integratori contro l’influenza dotati di una poliedricità notevole. Quelli a base di zinco (minerale presente nel pesce, nella carne, nei legumi e nella frutta secca) mantengono e sviluppano le cellule del proprio sistema immunitario. L’aumento della concentrazione di zinco intracellulare denota, secondo alcune ricerche, implementa una serie di peculiarità che riescono a compromettere la replicazione di una varietà di virus a RNA come il coronavirus. Inoltre, lo zinco è estremamente importante per la crescita dei bambini poiché ne riduce la morbilità e la mortalità.
Per quanto riguarda, invece, l’omega 3, si ha a che fare con una gamma dei grassi polinsaturi da includere obbligatoriamente nella propria dieta. Integratori e cibi come il tonno, il salmone, lo sgombro, le noci e il germe di grano contribuiscono alla composizione delle membrane plasmatiche che, a loro volta, diventano performanti ed abili nel respingere i malanni di stagione come l’influenza. In più, l’assunzione di omega 3 causa una riduzione del 14% della produzione dell’interleuchina 6. Un dato rivelante perché, in presenza di un gran numero di citochine infiammatorie, il coronavirus potrebbe agire indisturbato causando enormi danni ai polmoni.